• Pubblicata il
  • Autore: Giovanni
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Che giornata! - Pisa Trasgressiva

Ciao a tutti, oggi ho voglia di raccontarvi di quando io e la mia ragazza andammo al matrimonio di due nostri amici. Quella mattina eravamo reduci da una notte d’amore ed eravamo dolcemente assonnati. Tuttavia fui io il primo a svegliarmi. Erano le otto di mattina e osservavo quasi incantato il volto di Claudia, sul quale era dipinto un sorriso dolce e disteso. Decisi di farle una sorpresa: le avrei portato la colazione a letto! Preparai un vassoio e vi depositai con gran delicatezza un paio di brioches e un paio di croissant, dopodiché cominciai a scaldare la cioccolata sul fuoco, aggiungendovi un po’ di latte. Quando finalmente fu pronta, la misi nel vassoio assieme al resto e, facendo bene attenzione a non rovesciare niente, lo portai in camera da letto. Claudia batté lentamente le palpebre e si stiracchiò: “Amore, cos’è questo profumino delizioso?” esordì. Poi vide il vassoio accanto a lei, pieno di tutto quel ben di Dio ed esclamò: “Non ci posso credere! Mi hai portato la colazione a letto! Nessuno era mai stato così dolce con me!”. Le avvicinai lentamente un croissant al volto, e lei gli diede un rapido morso vorace, gustandone appieno la dolcezza. Anche la cioccolata venne bevuta con la stessa intensità e in pochi minuti avevamo spolverato tutto. Mentre stavo riponendo il vassoio su un comodino Claudia mi disse con malizia: “Quanto le devo?” All’inizio ero un po’ confuso: non capivo perché mi dava del lei! Poi compresi e iniziai a stare al suo gioco “Non mi deve niente, bella signorina, offre la ditta!” “Insisto, il servizio in camera deve avere una ricompensa!” Fece finta di guardare nel portafoglio ed esclamò “Oddio, ora che ci penso ho finito i soldi! Vorrà dire che pagherò in natura!”, terminò la frase con malizia sempre più accentuata. Io capii al volo e mi gettai sul letto a capofitto. Iniziammo a scopare ad occhi chiusi, abbandonandoci totalmente all’istinto animale che risiedeva in noi. La baciai più volte, dal collo alle tette, per poi passare alla pancia e alla passerina, che già si stava inumidendo. Quando cominciai a leccargliela, lei andò come in estasi “Non fermarti, continua così, ti prego non smettere, sto troppo bene! Oddio, oddio non resisto! AH! Ci siamo, sento che sto per venire, non ce la faccio più, manca così poco, così poco… sta venendo fuori! SI!” e i suoi umori così a lungo stimolati eruppero come un fiume in piena, inondandomi completamente la faccia. Ma era solo la prima ondata: ora toccava anche a me divertirmi un po’! ;-D Infatti quando ebbe finito di venire, le montai sopra ed iniziai a penetrarla, dapprima con dolcezza, poi con sempre maggior vigore. “Sfondami, ti prego amore non limitarti, sei così dolce con me, e io sono sempre così cattiva! AH! Ora si che si ragiona! Lo sento! E’ dentro di me! Puniscimi di più, di più, me lo merito, sono una porcellina, ne voglio ancora! Oddio! Non resisto più, ormai l’hai preso in pieno, mi stai suonando come una chitarrina! SI!” e con queste parole venne per la seconda volta! Quel riferimento alla chitarrina aveva solleticato le mie corde più segrete del piacere, e quando pronunciò quella parola persi totalmente il controllo del mio sperma, che eruttò come lava fuori dal mio pene. A quanto pareva io e Claudia eravamo più in sintonia di quanto io avessi mai osato sperare nei miei sogni più folli! Probabilmente, dopo qualche minuto per riprendermi avremmo continuato per un altro paio di rounds, ma il matrimonio dei nostri amici iniziava alle 11.00 e adesso si erano già fatte le 10.00! Ci voleva almeno una mezz’oretta di macchina per giungere alla chiesa, in caso che non succedesse nessun imprevisto, e quindi a malincuore dovemmo vestirci. “Continueremo stasera quello che abbiamo iniziato!” mi sussurrò Claudia all’orecchio con un sorriso malizioso! Ora dovete sapere che Claudia ha i suoi pregi e i suoi difetti, come tutte le donne, ma la sua caratteristica principale è questa: quando fa una promessa, la mantiene sempre! Potete perciò immaginare la mia eccitazione all’idea della sua proposta, e non vedevo l’ora che fosse di nuovo sera! Ci scambiammo un bacio rapido e passionale e cominciammo a prepararci. Io in cinque minuti fui già pronto, vestito di tutto punto con giacca, cravatta, camicia e pantaloni eleganti per l’occasione, nonché un paio di scarpe nere tirate a lucido. Claudia ci mise un quarto d’ora di più, non tanto per il vestito, quanto per il fatto che doveva truccarsi e “farsi bella”, come se ce ne fosse bisogno! ;-D Già lei di per sé era bellissima, ma avreste dovuto vederla quel giorno! Il suo era un vestitino azzurro di seta leggerissima, ma non trasparente, da perfetta damigella d’onore, e aveva un paio di scarpe bianche col laccio alla caviglia e con le dita dei piedi del tutto scoperte. Ci avviammo in macchina e partimmo senza troppi problemi. Trovammo un bel po’ di traffico lungo la strada, e qualche semaforo rosso in più del previsto, ma alla fine riuscimmo ad arrivare in anticipo quanto bastava per salutare gli sposi e fare loro le congratulazioni di rito. Monica, la sposa, era bellissima nel suo abito bianco, e si vedeva che era raggiante dalla felicità! Non potevo certo dare torto al suo sposo Roberto, che di lì a poco sarebbe diventato suo marito, e che dimostrava la stessa gioia di lei, solo un po’ più contenuta. Ci riunimmo nella piccola chiesa. Anche loro erano persone semplici, e a quella cerimonia avevano invitato solo i loro parenti e i loro amici più cari, fra cui noi! Finalmente cominciò la messa per quel particolare momento che di solito capita una sola volta nella vita, se si è fortunati. Io e Claudia eravamo in prima fila, ed io personalmente non vedevo l’ora di fare il mio discorso, che mi ero preparato a fare per l’occasione. Ma il destino aveva in mente piani molto diversi. La cerimonia era iniziata da appena pochi minuti che Claudia mi si avvicinò all’orecchio e sussurrò preoccupata: “Amore, mi scappa la pipì!” “Accidenti, non potevi farla prima di partire? E’ quello che ho fatto io!” “Scusa, amore, non ci ho pensato! E quella cioccolata certo non mi aiuta!” “Vedrò cosa posso fare, aspettami qui tesoro!” dissi io, sempre a bassa voce “Sbrigati, non ce la faccio più!” implorò lei. Chiesi in giro a delle persone pratiche del posto dove fosse la toilette. Una volta ottenute le informazioni tornai da Claudia “Hai saputo qualcosa?” mi chiese, ansiosamente “Sì, il fatto è che in questa chiesa non c’è il bagno!” A quelle parole Claudia ansimò allarmata “No! Non è possibile, me la sto facendo addosso!” “Non ti preoccupare, finita la messa ci sarà un rinfresco a qualche isolato da qui, vedrai che lì un bagno ce l’avranno!” “Non credo di riuscire a resistere ancora per molto!” replicò lei gemendo, già prossima alla disperazione. Si arrivò al punto che il prete pronunciò le fatidiche parole: “Se vi è qualcuno fra noi che pensa che queste due persone non debbano unirsi in matrimonio, che parli adesso, oppure taccia per sempre!” Nessuno disse una parola, e per un attimo nella chiesa non si udì volare una mosca. Ma ben presto il silenzio fu rotto da un suono sibilante, che veniva proprio dal posto accanto al mio. Claudia si portò con orrore le mani al volto, piena di vergogna per quello che le stava succedendo. Un’ampia chiazza scura si stava formando sul suo bel vestitino blu, e torrenti di urina si stavano riversando giù dalle sue gambe, formando una pozza di vaste dimensioni intorno ai suoi piedi. Mentre il laghetto giallo assumeva dimensioni sempre maggiori, l’orrore di Claudia venne ingigantito ulteriormente dal fatto che tutti gli sguardi dei partecipanti erano fissi su di lei! Non appena ebbe finito non fu più capace di sostenere ulteriormente i loro sguardi, e si precipitò fuori dalla chiesa in lacrime, correndo a più non posso. Io la inseguii, e feci del mio meglio per consolarla “Non preoccuparti, amore, non è poi la fine del mondo, hai avuto un incidente, poteva succedere a chiunque!” “Mi hanno visto tutti, mi capisci? TUTTI! Non avrò più il coraggio di rimettere piede là dentro, dopo quello che è successo!” “Vedrai, anche i nostri amici capiranno! Altrimenti che amici sarebbero? E poi, tesoro, ti dirò una cosa: così bagnata ti trovo ancora più attraente!” A quel punto Claudia ricominciò a piangere, ma questa volta di gioia, e ci abbracciammo stretti stretti. Ci baciammo disperatamente come mai era successo prima di quel momento, e ancora una volta sentii quanto era diventato forte il nostro legame, anche a livello emotivo. Quando la messa giunse al termine, anche la sposa fece del suo meglio per consolare la mia ragazza “Vedrai, al rinfresco troveremo qualcosa per farti cambiare!” disse, riferendosi al suo abito ormai completamente fradicio. Monica si prodigò veramente al suo meglio per aiutare Claudia, chiedendo in giro se ci fosse qualcosa che poteva fare al caso. Ma tutto quello che riuscì a trovare fu solo un’uniforme da cameriera. Claudia però era così disperata che in quel momento avrebbe indossato anche degli stracci, pur di togliersi di dosso quel vestito bagnato, così andammo in una stanzina vuota e lei cominciò a cambiarsi. Si sfilò dolcemente il vestito e le mutandine bagnate, rimanendo per qualche istante quasi completamente nuda. Non ero nuovo a questo genere di belle vedute, tuttavia devo ammettere che mi balzò il cuore in gola dall’emozione, e contemporaneamente sentii il mio pene indurirsi rapidamente, tanto che pensai sarebbe esploso! Non persi l’occasione per fare la mia proposta “Che ne diresti se facessimo adesso quello che avevamo in programma per stasera?” “Non è una cattiva idea!” ammise lei, e ben presto mi misi all’opera per attuare le mie intenzioni. La mia penetrazione questa volta fu impetuosa fin da subito, tanto che ogni tanto lei emetteva dei gridolini di piacere mordendosi le labbra subito dopo “Amore, non così forte, di là potrebbero sentirci! AH! Oddio, no! Non riesco a smettere di urlare, non posso farne a meno, sono già tutta bagnata! Continua amore, non ti fermare, non lo sopporterei! SI! Così! Accidenti, mi leggi nel pensiero! Era lì che lo volevo! Aiuto, sto godendo troppo, mi manca quasi il fiato, ooohhh…” e venne, ansimando come una cagnetta assetata. Inutile dire che non ebbi troppo da faticare per seguire il suo esempio, e zampillai come una fontana comunale per almeno cinque volte! Questa volta il tutto era durato appena un quarto d’ora. Chissà se gli invitati si erano accorti di quello che era appena successo fra quelle quattro mura! Ci volle qualche secondo ad entrambi per fare mente locale, e ricordarci del motivo per cui eravamo VENUTI lì, nel vero senso della parola! ;-D Lei indossò l’uniforme da cameriera, perfettamente asciutta, con tanto di grembiulino sexy e un collant nero mozzafiato. Se qualcuno l’avesse vista in quel momento, chiunque l’avrebbe presa per una cameriera vera, tanto era convincente! Io invece ero, se possibile, più arrapato rispetto a prima, specialmente dopo averla vista in quegli indumenti altamente erotici, ma mi consolai ricordandomi della promessa che Claudia mi aveva fatto quella mattina, e alla serata che ci aspettava per finire in bellezza! Tornammo di là dicendo “Scusate se vi abbiamo fatto aspettare!” “Non importa, tanto ci vorrà un altro paio di minuti prima che servano in tavola!” ci rassicurò Monica con un sorriso complice. Se qualcuno si era accorto della nostra scopata improvvisata, o l’aveva perlomeno intuito, quella era proprio lei. Era una tipa sveglia Monica, non le sfuggiva niente! Ci mettemmo a tavola e di lì a poco vennero servite le portate. Il pranzo fu squisito: lasagne al forno con ragù e besciamella, bistecca alla fiorentina cotta al punto giusto, con tanto di contorno a base di salsicce e patate arrosto che si scioglievano in bocca! Infine come dolce venne servito un delizioso tiramisù per chiudere in bellezza. Fu un’esperienza meravigliosa! A volte ci dimentichiamo dei semplici piaceri della vita, e credetemi che fu un’esperienza appagante quasi come quella deliziosa scopata di poco precedente. Quel pomeriggio continuammo a chiacchierare con i nostri amici da poco sposi, che di lì a poco sarebbero partiti per una luna di miele di due settimane a Ibiza. Quando infine venne il momento di salutarci, raccomandammo loro “Divertitevi!” “State tranquilli, lo faremo senz’altro! Roberto a letto è una bomba!” esclamò Monica ridendo, rivolta a me e Claudia. “Accidenti, com’è maliziosa la ragazza!” pensai, fra me e me “non ha peli sulla lingua! Roberto si troverà bene di sicuro!” e la cosa mi fece sorridere. Felice com’ero, in quel momento desideravo che tutto il mondo GODESSE! ;-D Quando finalmente tornammo a casa, si stava facendo sera. Claudia indossava ancora l’uniforme da cameriera, dato che il suo vestito non si era ancora asciutto. “Accidenti che giornata!” dissi di getto “E il bello deve ancora venire!” aggiunse lei maliziosamente “Non hai fame?” chiesi io, visto che si era già fatta ora di cena “Più che fame ho voglia, ho voglia di te!” concluse lei strizzando l’occhio. Da quel momento non ci fu più bisogno di parole, e ci fiondammo in camera da letto battendo tutti i record di velocità. Claudia si tolse le scarpe e si mise in piedi sul letto, mentre io ero già sdraiato e guardavo in alto, in direzione delle sue mutandine. Solo che… non ce le aveva! “Ah già!” dissi a me stesso “si era dovuta cambiare!” Lei iniziò a sfilarsi lentamente il collant, che solo a guardarla era roba da urlo, specie da quella prospettiva “Come hai fatto a stare senza mutandine per tutto questo tempo?” le domandai, pendendo dalle sue labbra “Non è stato poi così male, amore, mi sono sentita molto più libera. E ora tocca a me farti un po’ di servizio in camera!” Neanche il tempo di finire la frase e si era già messa ginocchioni, mi sfilò con impeto le mutande, ed iniziò a farmi un pompino. “Rilassati, amore, sarai stanco dopo questa giornata, fatti servire a dovere!” diceva lei, fra una pausa e l’altra per riprendere fiato. Io non mi feci pregare, e mi lasciai andare completamente, sapendo di essere in buone MANI, specie dopo che mi ebbe accarezzato dolcemente il pene, come solo lei sa fare! ;-D A quel punto il mio membro era già in posizione eretta, e lei prese a montarmi lentamente “Questa volta lo comando io il gioco!” ansimava mentre mi sbatteva “Non hai ancora visto appieno cosa sa fare questo bel pezzo di figliola!” Ben presto mi resi conto che aveva ragione. Col comando nelle sue mani mi stava mandando in estasi totale, accresciuta dalla vista delle sue tettine morbide davanti alla mia faccia. Sempre ad occhi chiusi mi misi a baciargliele, a succhiargliele e a leccarle tutte da cima a fondo, come se fossi regredito all’infanzia. I suoi capezzoli si fecero ancora più turgidi, e io mi lasciai avvolgere da quelle tettine sode e polpose che facevano tanta tenerezza. Quando alfine venni, per la terza volta in quella giornata, anche lei rilasciò i suoi umori fra gridolini di piacere. Ormai eravamo allo stremo dopo quella giornata così piena di emozioni belle ma intense, così ci sdraiammo sul letto, questa volta per dormire! ;-D Il sonno e la notte ci avvolsero come una coperta, in attesa dell’alba di un nuovo giorno che non avrebbe tardato a VENIRE! ;-D

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