DA VERGINELLA A MAIALINA - 1^ parte - Ortisei (BZ) - Pisa Trasgressiva

DA VERGINELLA A MAIALINA - 1^ parte - Ortisei (BZ) - Pisa Trasgressiva

Mi chiamerò Kleine Schwein, ho 19 anni e da 5 mesi lavoro come cameriera in un hotel di Ortisei, provincia di Bolzano. All'inizio mi sono trovata malissimo, ero scontenta soprattutto delle colleghe che non facevano altro che parlare di quante volte scopavano alla settimana, dei loro orgasmi, dei ragazzi di origine italiana, dei ragazzi di origine austriaca, eccetera. Mi sentivo a disagio perchè, anche se avevo avuto delle storie, ero ancora vergine, e quelle stronze mi prendevano sempre in giro soprannominandomi "Kleine Jungfrau", cioè "verginella".
Mi sfogavo solo quando restavo da sola nella camera che dividevo con altre due ragazze Quando loro uscivano coi loro boys, chiudevo a chiave la porta, mi sdraiavo sul letto e le dita scuotevano la mia piccola figa. Cercavo anche di usare oggetti che somigliassero al pene di un ragazzo e così mi sono auto-sverginata. Ho iniziato con uno spray deodorante sottile ma, anche dopo la rottura dell'imene con qualche goccia di sangue, mi faceva un po' male, finchè finalmente ho trovato la soluzione ideale.
Ho comprato un dildo via internet, in un sexy shop molto lontano (so che è una paranoia, ma così mi sentivo più sicura), che si chiama "I Trasgressivi". Mi sono trovata subito bene ed è per questo che adesso frequento il sito "Piccole Trasgressioni".
Cominciavo con le dita e poi inserivo lentamente il dildo nella vagina, immaginando che fosse il pene di un uomo che mi scopava. Funzionava davvero e, in pochi minuti, raggiungevo degli ottimi orgasmi. Gli ho anche dato un nome, ****, come quello dell'istruttore di sci di cui mi ero invaghita.
A quel punto, ero vergine solo formalmente. Sono passati i primi mesi e finalmente è arrivata l'opportunità che aspettavo: una festa a casa di ****. Quando mi ha invitata personalmente, baciandomi sulla guancia e sorridendo, ho pensato: "Adesso o mai più!".
Quella sera, c'erano molte ragazze e ragazzi, tanta birra, grappa, e musica a palla.
**** era il padrone di casa e tutte le femmine cercavano di accaparrarselo, ma io non demordevo. Un'occhiata dopo l'altra, un ballo lento con struscio, tanti sorrisi maliziosi e un reggiseno push up da urlo, e il bell'istruttore era cotto a puntino. Mi ha portato al piano di sopra e, sparandomi la lingua in bocca, ha chiuso la porta della sua camera da letto.
Siamo arrivati sul bordo del letto e mi sentivo così elettrizzata che persino la paura era scomparsa. Ho preso io l'iniziativa, l'ho accarezzato sui genitali, ci siamo sdraiati e ho iniziato a togliergli i vestiti.

CONTINUA

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