• Pubblicata il
  • Autore: John Paul Jones
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In crociera con movimento - Pisa Trasgressiva

Questo è quanto è successo durante una Crociera nel periodo delle feste invernali.

Mi chiamo Kate, sono una bella mora 27enne dagli occhi scuri alta con un seno che viene sempre mostrato con decolté permesso dal fisico che non passa di certo inosservato.

Il mio fidanzato, Marco, di 30 anni, ha una particolare predilezione per le situazioni trasgressive e ha sempre sognato di mettermi in situazioni eccitanti mentre, mentre mi concedo ad altri uomini e nei nostri discorsi la cosa spesso si ripete e fantastichiamo prima di scopare.

Eravamo andati in questo viaggio economico, consistente in una crociera su una nave di medie dimensioni, non quei colossi del mare, per un giro di 5 giorni tra Genova, Palermo, Algeri, Malaga, Cannes

Fino ad allora non era capitata l’occasione di mettere in pratica i nostri sogni erotici, che invece venne quella sera dopo mezzanotte nella discoteca della nave , in cui coppie di mezza età si strusciavano , c’erano donne in cerca di amore e uomini disaccoppiati e curiosi, e , con quell’atmosfera così carica di erotismo, mi venne spontaneo chiederle : “ma se io rimorchiassi un cavaliere e me lo portassi in stanza?”

Per quell’impresa ero vestita ad hoc, collant velati, stivali ed il completino con reggiseno e slip a perizoma bianco in pizzo che avevamo acquistato alla boutique della nave il giorno prima, e sopra soltanto un tubino leggero scuro.
Ero anche profumata di un profumo inequivocabile e al Banco del bar stavo seduta su quegli sgabelloni altissimi con il tubino con spacco che si spostava lasciando nude le mie gambe nel collant fumè …che spettacolo!!!

Marco si mise seduto su un divanetto non molto distante e guardava la gente che ballava, doveva essere eccitatissimo per vedere che cosa stava per succedere.

Ancheggiando andai da lui e lo guardai con occhi di vera donna affamata di sesso e lui acconsentì, io volevo vedere sino a dove osava spingermi, e lo baciai prima che la mia bocca avesse sapori di altre lingue.

La mossa non fu ignorata e quando tornai al bancone del bar che fu preso d’assalto da tutti i lati vari ragazzi attirati da me come dea del sesso: due giovani croceristi francesi che avranno avuto meno di 30 anni provarono ad attaccare bottone parlando un discreto italiano e si iniziò ad intavolare una conversazione condita da sorrisini erotici che facevano presagire un finale ad alto contenuto erotico.

Cercavo un modo di accavallare le gambe sensualissimo e con gli stivali continuamente sfioravo le gambe dei ragazzi, girandomi strusciando la loro patta con le gambe.

I due francesi mi ammiccavano in maniera esplicita, la situazione era sempre più incandescente ed io sullo sgabello mi stavo eccitando sempre di più, sentivo bagnarmi la fica e continuavo a accavallare e scavallare le gambe, cosa che faceva aprire lo spacco lasciando in bella vista le mie cosce fino alla congiunzione del collant e bevendo il mio cocktail col polso sfioravo le labbra dei due contendenti.

Dopo due drink alcolici la conversazione si fece animata e molto intima e io spiegai che avevo un problema con il fidanzato impotente, mentre io avevo bisogno di scopare ed ero venuta in crociera apposta, anche per vedere se lui, vedendomi, avrebbe avuto qualche beneficio e per testimoniare ogni tanto mi voltavo verso di lui sorridendo e facendogli segno che erano loro i miei prescelti per tradirlo… e già pregustavamo il seguito. Quindi chiarii che se loro volevano scoparmi si poteva fare, senza soldi, non ero una puttana, ma dovevano lasciare che Marco assistesse alla scena.

Pensandoci Io stavo scoppiando dentro il tanga ed ero sempre più audace, e i due amici erano sempre più intraprendenti e avendo riflettuto sulle condizioni, allupati dal potermi avere, mi confermarono che a loro non importava se un impotente di fidanzato faceva il guardone, anzi, gli sarebbe piaciuto.

Dopo qualche minuto ci alzammo, accennai di si con la testa al mio fidanzato che non si fece attendere, anche se non capiva che cosa ci stavano dicendo, un po’ in italiano e un po’ in francese, loro mi guardarono un po’ dubbiosi, ma tutti e tre ci dirigemmo verso l’ascensore.

Quando fummo di fronte all’ascensore Marco si avvicinò e salì con noi. I due francesi diedero un’occhiata di commiserazione a lui e mi si misero dietro, iniziarono a baciarmi il collo infilando le mani sotto il la scollatura, e toccandomi il pube sopra il collant, io sentivo l’inconfondibile profumo ormonale della mia fighetta bagnata.

Scendemmo al ponte della nostra cabina e Marco, si allontanò leggermente fino a che non ci vide entrare, mentre mi stavano già quasi spogliando.

Lui entrò dopo e chiuse la porta e si sistemò in disparte sulla poltrona del salottino annesso alla cabina, che era grande, essendo la nave vecchia.

Uno dei francesi iniziò a sbottonare il vestitino e io rimasi in reggiseno di pizzo bianco otto il quale si intravedevano i miei capezzoli rosa, e lì partirono i primi commenti tipo che belle tette da porcona facci vedere meglio, mi strapparono in reggiseno, io vidi la scena come a rallentatore al momento della rottura del reggiseno i miei seni rimbalzarono e mi fecero uno strano effetto per la situazione in cui ci trovavamo.

Il più grande dei due iniziò a baciarmi portandomi la mano verso la sua patta. Io non feci resistenza e mi lasciai andare tirandogli fuori un uccello di almeno 22 cm,

Pensai che a Marco si fosse indurito il cazzo nel vedere estranei che stavano palpando la sua compagna sui seni, poi mi fecero girare e mentre il primo mi teneva l’altro da dietro le sollevò la gonna del tubino facendo commenti sporchi in francese e mi accarezzò le cosce e il culo fino a mettere una mano in mezzo alle cosce mentre io, presa da tardiva vergogna per essermi lasciata coinvolgere in quella situazione, cercavo di divincolarmi per non perdere il controllo, ma capii che i miei contorcimenti e gli ansimi che emettevo eccitavano tutti molto in fretta e guardavo Marco inebetito ed eccitato per la scena che gli si parava davanti.

Il francese cha avevo davanti con due mani prese il cavallo dei collant e lo strappò in mezzo le gambe, mi fece girare e quando vide le mutandine in pizzo bianco, abbinato al reggiseno, dove si vedeva il mio pelo scuro della figa ( non era ancora di moda depilarla),mi accarezzo con forza sotto il pizzo e infilò la mano sotto le mutandine.
In quel momento mi sentii esplodere, a momenti venivo subito, e sentivo Marco che commentava nel dire quando morbida e profumata era la mia fica, poi disse ai ragazzi “volete vedere anche voi?” e tutti eccitati lo incitarono nel farla vedere Allora lui si alzò dalla poltrona, venne verso il letto, prese con la mano la parte inguinale del tanga e strappo le mutandine lasciandomi con la figa in bella vista, mentre il francese di dietro le teneva le braccia .

A quella scena, nel vedermi con le gambe larghe, le braccia bloccate dietro la schiena e il seno e la figa esposte a quei francesi mi sentii svenire dall’eccitazione con il misto di lussuria e rabbia per il fatto che Marco era contento che dei francesi sconosciuti stessero palpeggiando la sua compagna tutta esposta fin nel suo intimo, mai toccata da nessuno oltre che lui!

Nel frattempo l’altro amico, si spogliò del tutto e si dedicò al mio clitoride leccandolo per bene risalendo però dalle mie gambe mentre io mugolavo di piacere anche nell’assaggiare il pisellone che Marc (il più grande dei due, come seppi dopo, l’alto si chiamava Jean..pensate, scopare prima e chiedere il nome dopo!) mi aveva infilato in bocca.

Poi mentre spompinavo quella verga l’amico era geloso mi mise anche il suo pisello che non era così grande come il primo ma lo gradii lo stesso leccandolo insieme all’altro.

Mentre Marco, di cui avevo notato l’erezione si allontanò, i due ragazzi distesero sul lettone e si dedicarono ad un doppio 69 da sballo. Quando il primo venne io lo ingoiai tutto poi l’altro che non era venuto si infilò il preservativo

Mi alzai e mi misi e sopra a Jean a smorzacandela, mi agitai in modo rotatorio e quello sborrò nel preservativo.
Ma l’atmosfera era bollente e il primo uccellone che mi aveva sborrato in bocca tornò sull’attenti in poco meno di 10 minuti e io a quella vista lo volli dentro, e mi misi a pecora pronta ad accogliere quel bastone tanto gustoso.

Marc ci sapeva proprio fare e accompagnava le spinte con mugolii eccitantissimi mentre l’altro si faceva spompinare da me come da una pornostar.

Mentre il grande uccello mi pompava Jean già lubrificava il mio culetto con la saliva e infilava il dito nel buchetto provocandomi scariche elettriche di eccitazione .

Mi vergognavo all’’idea che Marco mi vedesse trafitta da più parti ma la parte di troia che era in me mi faceva dire: “Siii dai, allargamelo bene che poi voglio quel cazzone nel mio bel culetto….daiiiii”

Così Jaen si mise a 69 mentre il grande francese ancora mi scopava a pecora e da sotto iniziò a slinguarmi seguendo il profilo dei miei seni soffermandosi sui capezzoli turgidi e sensibili per poi sgrillettarmi lasciandomi il piacere di continuare nel mio lavoro di bocca.

Il mio clitoride si era ingrossato a dismisura e Jaen lo divorava facendomi contorcere dal piacere.

Marco nel frattempo ero in una fase di eccitazione fortissima visto che ascoltava i gemiti dal corridoio, la sentivo godere come poche volte mi era capitato, gridava frasi sconnesse, come fosse in preda ad un raptus “Godoooo anch’io ! dai Kate leccalo più forte, fatti scopare con quella lingua…siiii la voglio veder più dentro, uhuhuhuuhuhuhuhu, dai ancora ancora.

Io dicevo “Tu Marc non ti fermare….che cazzone grande che hai!!!”

Marco non resiste e dall’eccitazione ed venne in camera a farsi una sega il cui risultato andò a finire sulla faccia della sua ragazza che si scopava quei due sconosciuti, cioè io.

Quando Marci estrasse il suo cazzone dalla mia figa invitò Jaen a prepararla. Così fu che il piccolo Jean iniziò a spingere nel piccolo orifizio provocandomi gemiti di piacere mentre baciavo Marc e gridavo dal piacere.

Jean iniziò a stantuffarmi a con ritmo ma io volevo anche l’altro dentro, così cercai di mettermi in posizione per prendere anche il pisello dell’amico e fu così che sperimentai la doppia penetrazione con Marc sotto e Jean sopra e io in mezzo che, anche se mi sentivo scombussolata e depravata, godevo come non avevo mai goduto sentendo quelle due cose che entravano e uscivano in moda asincrono dalle mie parti più private.

Loro vennero quasi contemporaneamente, facendomi sentire il calore che si diffondeva nella pancia dal pisello non coperto e le pulsazioni di quello nel didietro, ormai senza preservativo e cos’ fui in preda ad un’orgasmo senza fine, le mie tette erano così eccitate e gonfie che i capezzoli quasi esplodevano, cosa che i due notarono e si girarono per dedicarsi a loro leccandoli insieme e masturbandomi con le mani nel mio intimo da cui sgorgava il loro latte contemporaneamente e così venni di nuovo senza niente dentro, le donne possono avere orgasmi continui senza fine, mentre gli uomini devono ricaricarsi, ma dopo due o tre volte sono da buttare..quindi io segavo i due uccelli a mani piene per farli rinvigorire prima di invertire i buchi e concedere il secondo canale alla magnificenza del cazzone di Marc.

Me li misi di nuovo tutti e due in bocca e li leccai per assaggiarli ancora, quasi li volessi consumare.

Quando Marc si distese carponi sul lettone con quell’asta che svettava mi buttai sopra voluttuosamente e mi ci i sedetti sopra infilandola e allargandomi le chiappe per fare entrare quell’enorme fallo che pian piano mi entrò dentro il culetto mentre gridavo dal piacere sempre più senza ritegno, di più baciandomi con Jaen in un vortice di lingue.

Feci su e giù lentamente per sentirlo entrare bene ad ogni corsa un po di più. Fino a quando non riuscii a sentirlo tutto dentro, ero completamente dilatata e bagnata per le sborrate mie e le loro di prima e il grosso calibro scorreva liscio, lubrificato dagli umori che grondavano dalla figa sino a finire nell’altro buchetto.

Anche Marc accompagnava i miei movimenti spingendo sempre più in fondo il pisellone facendomi gridare sempre di più.

Vedevo dalla saliva di Jean che anche lui voleva replicare la doppia penetrazione a parti invertite…erano sballati da questa overdose di sesso!!

Scopammo così per mezz’ora , venendo tutti e tre e io più volte.

Marco rientrò in stanza mentre io ero sconvolta e puzzolente di sudore e completamente ricoperta di sborra francese.

Loro lo guardarono sempre con commiserazione, pensavano a quello che io avevo detto loro all’inizio sulla sua impotenza, mentre mi palpeggiavano ancora con i commenti più osceni che si possono immaginare fino a che, esausti, raccolsero i vestiti e li indossarono alla meno peggio, dissero “adieu, grande putain” e uscirono lasciandoci lì senza parole.

A questo punto il pisello di marco, pur venuto più volte era ancora ritto e ferreo e io anche se ero distrutta non si potei esimermi da spompinarlo ancora per farlo venire e ci volle un po’ di tempo perché era scarico, e mi toccavo ancora la figa strabagnata così venimmo insieme e lui sulla mia faccia, come mi piacque succhiare e bere la sborra dal sapore già noto!
Lui ero troppo eccitato e mi fece raccontare nei minimi dettagli quello che avevano fatto e che vi ho raccontato e le sue emozioni e godimenti.

Altri momenti trasgressivi accaddero in quella Crociera, ma quello fu il picco della nostra eccitazione. A Marco piace da matti sentirmi cornuto e così andiamo di buon accordo verso nuove avventure.

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02/07/2015 16:05

gemini

se tornassi indietro,cercherei una ragazza o una moglie così

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