• Pubblicata il
  • Autore: Uilco
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Luna 10 - Pisa Trasgressiva

Volevo vederla ai lati di una strada ed immaginare che fosse una troia. Passando in auto lungo i viali spopolati di queste calde notti estive, da come le guardava, capivo, che quelle figure discinte e in atteggiamenti provocanti, destavano in lei dei forti turbamenti. Le sue fantasie erano le mie ed è così che in quella notte, in cui ci si dirigeva verso il solito prive, mi ha chiesto di fermarmi per scendere su quel marciapiedi. Dall’auto la guardavo muovere piccoli passi nei pressi di un lampione che illuminava il suo corpo non diversamente acconciato dalle troie che poco distante già adescavano clienti. L’accordo era che le avrei fatto qualche foto e che se qualcuno si fosse interessato a lei, avrebbe dovuto dire che aspettava un cliente ed era quindi indisponibile. Una mercedes con un tipo attempato al suo interno, le si accosta; vedo dall’obbiettivo che si scambiano alcune frasi e dopo una breve esitazione lei che si gira ad esporgli il culo nudo e con una splendida giravolta anche il resto, per poi ricomporsi e dirigersi qualche metro più in la. Lui pare scocciato e ci riprova, per poi sgommare via, visibilmente irritato.
Fatto qualche scatto, volevo portarla al club e vederla chiavare. Entro in sala e subito al bar, prendo un daiquiri e comincia la danza degli sguardi. Coppie ballano e con loro alcuni single. Una, semi nuda, si contorce al palo seguita dallo sguardo di molti. Voglio che balli e insisto che lo faccia da sola per guardarla dal bordo pista comodamente seduto. Tre singoli, un piccolo branco affiatato, si alternano nella danza passandosela dall’uno all’altro, sino a che non le faccio cenno di accostarsi a me e con voluta lentezza le sfilo le mutandine sotto i loro attoniti sguardi per sospingerla poi fra di loro. E’ una bambola nelle loro mani e la mia eccitazione è alle stelle. Vado a prenderla per un braccio per portarla nella sala del lettone. La faccio scopare da almeno cinque maschi. Nuovamente a ballare e ancora in una sala per essere scopata, questa volta da me, in piedi contro lo specchio, mentre le mani di un’orda di maschi percorrono il suo corpo con la speranza che la ceda un’altra volta. Restano a guardarla languidamente mentre, nuda, si dirige ancheggiando verso i bagni.

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