• Pubblicata il
  • Autore: Erica
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Serata piccante a tre - Pisa Trasgressiva

La solita confusione in casa, nessuno che mette a posto, tutti che fanno un gran chiasso. Dopo aver piegato la biancheria di Jason decisi che era l’ora per un bel bagno. Tappai il buco della vasca e girai la manovella dell’acqua calda. L’acqua scendeva lenta e soave nella vasca, e già ero eccitata per il bagno. Iniziai a spogliarmi, mentre vedevo il mio corpo, sempre più nudo, riflesso nello specchio. Tolsi la maglietta nera, slacciai il reggiseno e notai con piacere che i miei capezzoli erano già duri ed eccitati. L’acqua era quasi giunta al limite, mi diedi l’ultima occhiata alle tette turgide e poi mi sfilai velocemente gli slip rossi. Mi immersi nell’acqua calda, eccitata, anche per il contatto con la mia pelle. I miei capezzoli non si degnavano di ritirarsi. La mia mano iniziò a scivolare lenta lungo il mio corpo caldo, prima sulle tette dure, poi attorno i miei capezzolini rosa, scesi più in basso mentre le dita compievano piccoli cerchi sul mio corpo immerso nell’acqua calda. Giunsi, poi, al monte di venere, liscio e appena depilato. Le mie mani scivolarono sul clitoride che era gonfio ed eccitato. Le dita iniziarono a strusciarsi sopra, piano, mentre già mi sentivo ancora più vogliosa. Strinsi più volte le labbra fra i denti, mentre la lingua continuava ad essere eccitata e vogliosa di muoversi. D’un tratto, il citofono suonò. Tornai alla realtà scuotendo la testa, poi controllai l’ora. Non poteva essere Jason, d’altronde lui aveva le chiavi. Uscì dalla vasca svogliata, indossai l’accappatoio ed a piedi nudi mi diressi verso la porta. Il pavimento freddo al contatto con il mio corpo caldo mi fece sussultare, ma con fermezza e noia, decisi, che non potevo lasciare sotto la pioggia colui che stava interrompendo il mio bagno ristoratore. Alzai la cornetta del citofono e sospirai –chi è?-
- Sono Andrea!- rispose la voce strozzata dalla pioggia scrosciante.
Non gli chiesi il perché fosse lì, mi limitai ad aprire il portone, a socchiudere la porta d’entrata. risistemare Sorrisi fra me e me e poi aprì il portone. Socchiusi la porta e mi fiondai in bagno per indossare la gonna, poi, tornai a mettermi la camicetta blu che avevo buttato sul divano. Feci scorrere l’acqua e sistemai velocemente la mia biancheria sparsa, poi lo sentì entrare. Uscì dal bagno e lui mi sorrise.
-Andrea!- dissi uscendo dal bagno sorridente –come mai qui?-
-ciao- rispose con un sorriso mentre appendeva la giacca –Jason mi ha detto di salire, oggi c’è la partita!-
-ops!- dissi sorridendo imbarazzata –me l’ero scordata-
Offrì da bere a quel bel ragazzo biondo dai grandi occhi azzurri, poi mi sedetti a conversare sul divano, insieme a lui.

qualche minuto più tardi entrò Jason, raggiante, come sempre e con tre cartoni di pizza in mano.
Lo seguì in cucina mentre Andrea si sistemava meglio per la cena. Jason mi sorride e mi baciò dolcemente le labbra. Lo guardai nei suoi grandi occhi scuri, tutta eccitata per l’interruzione di qualche momento prima e portai la sua mano sulle mie gambe nude, sotto la gonna. Dallo sguardo che fece si accorse in fretta che non portavo le mutandine.
-amore- disse sussurrando –mi stai facendo venire un sacco di voglia-
-è quella la mia intezione- dissi baciando il suo collo, mentre con la lingua leccavo il suo lobo. Misi una mano sul bel bacco di Jason, poi lo guardai negli occhi e vidi il suo viso eccitato.
-oggi ti faccio una sorpresa- lo presi per mano e lo riportai in soggiorno dove Andrea ci aspettava per mangiare. Jason non disse nulla, sapeva bene ciò che stavo per fare, anche perché era da tempo desiderio di entrambi. Avevamo passato diverse settimane a stuzzicarsi con queste fantasie, ora era tempo di agire. Lo feci sedere, con una spinta delicata, sulla poltrona, poi mi misi fra lui e Andrea, guardando quest’ultimo negli occhi, eccitata.
-ei tutto bene?- disse guardandomi più serio. Non dissi nulla, sapevo bene che in più occasioni aveva fatto degli apprezzamenti su di me, sapevo che, dopo tutto, gli piacevo. Mi sentivo così eccitata, per tutta quella sfrontataggine, che sentì’ subito i capezzoli vogliosi che facevano capolino da sotto la camicetta. Iniziai a sbottonarla piano, poi, non appena Andrea vide il mio seno guardò Jason imbarazzato. Jason sorrise, e iniziò a toccarsi il pacco gonfio. Gettai la camicetta a terra e i suoi occhi non smisero di guardare le mie tette turgide. Iniziai a toccarle, lentamente, mentre vedevo che i suoi pantaloni stavano diventando molto stretti sul cavallotto. Mi leccai di nuovo le labbra, poi mi sedetti su di lui, con le gambe aperte. Iniziai a baciare il suo collo, a mordere le sue labbra, mentre prendevo le sue mani calde per farle scorrere sulle mie tette, sui miei fianchi. Alzai di più la gonna corta, lui non si fermò nel vedere la mia bella patatina depilata, anzi, mi baciò con foga. Fece scendere le sua mani sul mio interno coscia, le sue dita si muovevano lente e delicate, verso la mia piccola patatina bagnata. Appoggiò l’indice sul clitoride gonfio, mentre con la lingua succhiava avidamente i miei capezzoli duri. Iniziai a muovermi su di lui, mentre sentivo il suo grosso pacco che cresceva sotto il mio culetto. La sua lingua si muoveva velocemente, mentre le sue mani mi scoprivano con ansia e delicatezza. Si mosse verso il buco voglioso e iniziò a penetrarmi con le dita, piano. Mi voltai verso Jason e lo vidi eccitato, già con il suo grosso amichetto in mano. Ci guardava eccitato, molto eccitato. Con la mano aprì la zip di Andrea, e gli sfilai i pantaloni. Qualche minuto dopo Jason si tolse totalmente sia i boxer che i pantaloni. Mi alzai in piedi, mi tolsi definitivamente la gonna e corsi nuda verso la stanza. Potevano restare lì, eppure mi seguirono senza dire nulla, tutti eccitati e vogliosi. Mi buttai sul letto e aprì le gambe, mentre loro entrarono nella stanza. I loro sguardi erano su di me, sulle mie mani che scendevano sotto il clitoride, che entravano dentro la mia farfallina bagnata. Andrea si avvicinò sul bordo del letto, lo tirai a me, e misi la mia lingua sulla sua cappella gonfia, mentre Jason ci guardava, in piedi, vicino al letto. Iniziai a succhiarlo con foga, mentre con la mano bagnata stuzzicavo le sue palle. Sapevo bene che, entrambi, erano molto, molto eccitati. Jason mi prese con forza e mi mise a pecorina, invogliando Andrea a penetrarmi, una volta per tutte. Jason si mise davanti a me, lo guardai, poi iniziai a leccare anche lui. le sue mani accarezzavano dolcemente i miei capelli, il mio collo, il mio viso. Andrea mi prese per i fianchi, appoggiò la sua cappella sul mio buchetto bagnato e poi, senza dire nulla, iniziò a spingere. Inizia, già da subito, a godere come una matta. Vidi Jason molto eccitato nel vedere la scena, così, sapendo quando gli piacesse, presi in bocca le sue palle mentre il suo amico continuava a farmi godere. Jason poi, si allontanò e si mise seduto, continuando a smanettarsi per bene. Sapevo che adorava guardarmi mentre ero così eccitata. Spingi Andrea in dietro, lo feci distendere ed iniziai a cavalcarlo per bene mentre mi schiaffeggiava, dolcemente, il sedere. Mi muovevo su e giù mentre continuava a far scivolare le sue mani sul buchetto dietro. Spinse un ditino, mentre lo montavo come poche volte in vita mia. Mi penetrò con un dito, mentre sentivo già che stavo scolando come una piccola maialina. Lo sguardo di Jason mi fece sussultare, i suoi occhi erano ancora più vogliosi del suo corpo. Si avvicinò a noi, mi prese per i fianchi, mi mise e pecorina ed appoggià la sua cappella sul mio culetto stretto . non disse nulla, semplicemente entrò dentro di me. Mi piegai in avanti per il dolore, anche perché non ero stato abbastanza bagnata dietro, ma lui non si fermò. Andrea venne davanti a me e me lo mise in bocca. Dopo qualche istante di dolore iniziai a godere veramente moltissimo. Continuava a spingere senza fermarsi un attivo, mentre Andrea si faceva succhiare tutto eccitato. Poi d’un tratto mentre sentivo che Andrea stava per scoppiare, anche Jason, dietro di me, aumentò la velocità. Iniziai ad emettere gridolini eccitati mentre la mia patatina scolava tutta bagnata. Andrea venne, mentre le sue mani mi stringevano i capelli. Qualche istante più tardi Jason si aggrappò forte ai miei fianchi, lo sentì ansimare, come poche volte prima. Mi strinse a sé con forza e poi si lascio cadere sul fianco, chiamandomi a sé. Ci distendemmo tutti e tre sul letto, loro erano stanchi, io ancora un po’ vogliosa.
-vi propongo una cosa- dissi sorridendo mentre Jason mi accarezzava il viso –pizza, partita e poi facciamo il secondo round?-
Jason ed Andrea si guardarono, poi entrambi sorrisero –devi sposertela questa ragazza!- disse Andrea.
-dopo la pizza e la partita, magari!- rispose Jason, poi mi baciò le labbra e mi guardò negli occhi –andiamo amore mio!-

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31/12/2012 16:36

setra

Mara!! mi piacerebbe conoscerti

23/12/2012 13:49

Mara

La doppia penetrazione ti dà un orgasmo irripetibile....

23/12/2012 06:40

bachisio

Verità o pura fantasia, ma molto eccitante.

11/04/2013 08:54

Augusto54

La prossima volta io portò le pizze il tuo lui la birra e tu porti la patatina ok????

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