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  • Autore: Sweetsissysophie
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Zoccolina innamorata cap. 2 - Pisa Trasgressiva

Zoccolina innamorata (by sweetsissysophie)
capitolo 2
Storia di un ragazzo effeminato che scopre se stessa ed il sesso. La storia è inventata ma certe situazioni no e le sensazioni sono assolutamente provate in prima persona.
Valentino, ormai Valentina intraprende una relazione fissa con Edward. Qualche difficoltà economica e qualche problema con il vicinato ma riescono a tirare avanti. Si avvicina il compleanno di Valentina che spera in un bel regalo.
Buona lettura!

Dopo quelle notti di rivelazione, mi sveglio tardi la mattina. Edward non è nel letto. È sicuramente dovuto partire presto per i suoi impegni di lavoro.
Io sono ancora stordita. Stordita? Sì, lo sono. Ho ancora addosso il suo profumo, il nostro profumo di sesso consumato. Sento il mio corpo fremere ancora. Il mio culetto è molto sensibile. Mi infilo lascivamente un dito nell'ano e approcciandolo al naso avverto un misto di aromi tra cui quello del suo sperma che mi fa vibrare.
Ho fatto l’amore con un uomo! Più di una volta. E mi è piaciuto tanto!
La mia morale mi fa stare male ma il mio corpo risponde che è stato bellissimo. Poi mi chiedo se mi devo tanto preoccupare della morale. Secondo la morale sarei gay. Ma so di non esserlo. Ieri sera e stanotte non ho mai avvertito la sensazione di essere un uomo intento a fare sesso con un altro uomo.
A parte il fatto che la morale è relativa mentre sesso e amore non lo sono, l’unico uomo in questo letto è stato Edward. So di essermi sentita donna. Lo avverto nel più profondo di me. Ogni fibra del mio essere indifeso ha reagito da donna. La mia vocina acuta durante i nostri amplessi era da donna. Non avevo mai avvertito una arrendevolezza così. Ero alla sua mercé, remissiva. Mi ha scopata come un toro da monta ma io, proprio nella mia totale sottomissione, ho avvertito la possibilità di essere al centro della sua attenzione, dei suoi pensieri più profondi, dei suoi istinti e di poterlo tenere a me.
Per tanti anni la sessualità è stata per me fonte di dolore. Una mancanza totale o tutto al più l’oggetto di prese in giro crudeli. E poi ad un tratto ecco che diventa una cosa meravigliosa e tutto ciò che mi ha fatto soffrire, il mio corpo efebico, il mio sedere da matrona, il mio piccolissimo pene, tutto diventa bello e prende senso.

Nel corso dei giorni successivi Edward ed io iniziamo una relazione intensa. Lui mi vuole bene, io sono innamoratissima. Facciamo l’amore molto spesso. È un amante entusiasmante. Quanto è riservato ma deciso come carattere quanto è virile e passionale mentre facciamo sesso. Mi scopa due o tre volte il giorno. Sono deliziata!
In realtà deve spesso cambiare città per lavoro. Prendere la merce in una città per poi provare a venderla altrove. Qualche volta si deve assentare anche due o tre giorni di seguito. In quelle occasioni resto in attesa ansiosa del suo ritorno. Come una mogliettina!
E quando rientra non chiedo nulla. So di non dovere. Ho paura che sia andato al letto con qualche donna o con un altro ragazzo, ma non mi ha giurato fedeltà ed io, benché gelosissima, tengo per me i miei sentimenti e mi lascio scopare a più non posso, ben volentieri, sottomessa ai suoi desideri carnali.
Nel corso delle settimane a seguire cerco di diventare sempre più donna in privato, per me stessa e ovviamente per il mio Edward. Navigando su internet imparo a truccarmi, a vestirmi, a muovermi come una donna. Lascio allungare oltremodo i miei capelli e li porto ormai in una coda di cavallo che non mi crea problemi particolari quando esco. Cambio solo il punto in cui li raccolgo. Basso se esco, alto quando sono femmina in casa.
La cosa più difficile all’inizio è stata quella acquistare prodotti tipicamente femminili. La prima volta che ho comprato un kit di trucco ho cercato di mentire. Ho detto all’addetta alle vendite del negozio di prodotti di bellezza che si trattava di un regalo per una mia amica. Lei, una signora di circa trenta anni, bella moretta, con un viso rotondo e occhi verdi penetranti e furbi mi ha guardato perplessa. È bastato il suo sguardo per farmi arrossire. Ha sorriso. Non importa mentire, mi ha detto. Ho già servito clienti speciali come lei. Non si deve vergognare. Ha un bel viso. Venga le do alcuni consigli.
Io basita! È stata gentilissima. Mi ha portata in uno stanzino e mi ha fatto una breve lezione sul trucco. Quando sono uscita ero raggiante. Avevo speso una piccola fortuna ma sapevo che era a buon pro.
Con le scarpe ho avuto più problemi. Per fortuna ho un piede che calza il quaranta quindi posso trovare scarpe da donna senza troppa difficoltà. Due sono i negozi in cui mi sono recata. In ambedue l’accoglienza è stata piuttosto fredda. Non hanno però fatto obbiezioni visto che ero una cliente, ma in un caso ho dovuto provare le scarpe in un ripostiglio relegato in fondo al magazzino per non scioccare la clientela tradizionale! E' stato avvilente!
Per il resto continuo a lavorare ma senza molto entusiasmo. Ho dei problemi con il mio committente principale. Spero proprio di non perderlo ma le cose si mettono male. Ho timore che abbia trovato un traduttore a migliore mercato.
Vorrei anche andare da una estetista e da una parrucchiera ma non me lo posso permettere. Sia economicamente che soprattutto per le conseguenze sociali che potrebbe avere un outing così affrettato.
Tra l’altro ho anche delle seccature con alcuni vicini del palazzo. Solo Marta la mia dirimpettaia mostra qualche forma di simpatia e di amicizia. E’ una signora di circa quaranta anni, bionda, piuttosto bella e con un seno prosperoso. So che è un poco depressa da quando suo marito l’ha lasciata per una donna di venti anni più giovane. Meno male che non avevano figli. O forse è anche peggio, perché si è rinchiusa nella sua sofferenza. Con me però è molto gentile, forse perché tra esseri sofferenti si crea una certa condivisione e comprensione reciproca. Molti altri abitanti del palazzo invece sono freddi nei miei confronti. Pochi ma decisi sono addirittura ostili. Tutti sanno che io ed Edward stiamo insieme e questo fa scandalo.
Ho degli sbalzi di umore incredibili. In privato sono felice. Edward è pieno di attenzioni e mi colma d’amore e di sperma. In pubblico non è sempre facile. Mi sono fatta aggredire verbalmente più volte per strada e due volte nel nostro palazzo. Una volta in particolare, per le scale di casa, da una coppia di anziani. Lei è stata una vipera. Mi ha trattata di finocchio, troia, puttana e così via. Urlava. Quando ho cercato di reagire l’uomo mi ha spintonata. Ho rischiato di cadere nelle scale. Allora mi sono messa a piangere come una bambina sciocca. Meno male che Marta mi ha aiutata. Ha aperto la porta. Visto la scena ha mandato a quel paese la coppia affermando che si dovevano vergognare e che, se non avessero smesso, avrebbe chiamato la Polizia. I due anziani se ne sono andati mugugnando. Poi mi ha accompagnata a casa sua. Mi ha offerto un tè e abbiamo parlato a lungo.
Oltre a difendermi devo imparare a relativizzare, mi ha detto Marta. Devo soprattutto imparare a prendere il lato positivo della vita anche nei momenti difficili. La cosa mi fa sorridere. Scusa Marta, dico io, ma non mi sembra che tu metta in pratica i tuoi principi. Ti vedo spesso giù di morale. Massimo ti ha lasciata da oltre due anni e ancora non hai superato il trauma.
Lei non può che darmi ragione. Aggiunge piangendo in uno sfogo terribile che ha addirittura pensato al suicido. A quel punto le parti si sono rovesciate. Ho cercato io di tirarla su. Poi con la franchezza che mi contraddistingue le ho detto che sarebbe ora che si trovasse un uomo. Sia per se stessa sia per dare una lezione al marito. Magari anche un bell’uomo.
È facile dirlo ma la realtà è che quando incontro un uomo non vuole sapere di separazioni o di divorzi. Al limite ti vuole portare al letto ma non vuole sapere niente di niente per il dopo.
Scusa Marta ma con quanti uomini sei andata al letto da quando tuo marito ti ha lasciata?
Nessuno, risponde lei.
Beh, forse sarebbe bene sceglierne uno o due, portarteli al letto e continuare fino a quando, agganciato quello giusto, iniziare a parlare della tua situazione. Parlarne prima mette gli uomini sulla difensiva.
La mia logica è forse materiale ma scorre implacabile nella mente di Marta. Sorride, si asciuga le lacrime e mi ringrazia. Anche io asciugo le mie lacrime e ci abbracciamo. Da allora siamo veramente amiche.
Passano alcune settimane e si avvicina una data importante.
Per festeggiare il mio compleanno ho deciso di prepararci una cenetta romantica. Certo che avrei preferito farmi invitare al ristorante ma, a meno di accontentarsi di una pizzeria, non saprei come permetterci una cena degna di questo nome. Quindi farò da cuoca e da festeggiata!
So che Edward non rientrerà prima delle otto di sera. È in giro in una altra città con un suo amico per vedere se il mercato è migliore là. Io ne dubito perché la crisi economica colpisce ovunque ma fa bene a provare.
Sono andata al mercato per fare la spesa. Ho acquistato pesce e verdure. Poi tanta frutta. Voglio cucinare una cena saporita ma non pesante. Ho grandi progetti per il nostro dopo cena!
Rientro a casa a fine mattina ed inizio a preparare alcune cose. Una zuppa di pesce come la fa mia madre. Una delizia. Occorrono delle ore di lavoro ma ne vale la pena. Poi mi cerco una ricetta per il branzino. Ricordo di averla messa in un cassetto di cucina ma non la trovo. Mi arrabbio un poco poi decido di farlo al forno e stop. Intanto preparo la macedonia.
A pranzo mangio pochissimo. Non solo perché mi riserbo uno stravizio a cena ma perché sono a dieta da tempo. Ho già perso cinque chili in quattro mesi! La mia vita si è assottigliata e i miei corsetti mi stanno a pennello. Ho notato con piacere che si è ridotta la pancia ma che per fortuna il mio culo è rimasto intatto. Anzi, forse i miei glutei si vedono ancora di più! Spesso mi guardo nello specchio ed il mio sedere mi eccita tantissimo. Nel vederlo immagino gli uomini andare in tiro e mi metto in uno stato di eccitazione incontrollabile. Quando Edward è lì gli salto addosso ma quando sono sola cerco di distrarmi facendo qualche faccenda, lavando, stirando o cucinando.
Ho finito la fase preparatoria della cena. Il resto sarà per stasera. Metto il coperto e preparo i fiori e le candele. Ho usato il migliore servito che ho. Niente è di troppo per il mio compleanno e per il nostro amore!
Quando finisco sono le quattro del pomeriggio. Adesso mi devo preparare. Faccio un lungo bagno che rende la mia pelle soffice, dolcissima e profumata.
Mi asciugo i capelli e cerco di acconciarli in modo femminile. Non sono esperta ma riesco a farmi una pettinatura che risalti il mio visino da fanciulla. I capelli tirati un poco su nella parte posteriore mentre lascio due ciocche abbondanti sui lati del viso. Mi danno una aria da adolescente birichina che mi piace tanto e che so farà impazzire Edward.
Passo lo smalto sulle unghie dei miei piedini e anche quelle delle mani. È una vera goduria. Le donne hanno una fortuna che spero di potere eguagliare. Ogni pennellata è uno schianto di femminilità. Alla fine il risultato è strepitoso. Specialmente le mani. Durante gli ultimi mesi ho cercato di curare le mie unghie diventate lunghe. Adesso che sono rosso fuoco alle estremità sembrano più allungate ed affusolate. Avevo già provato altri colori meno accesi ma il risultato è adesso eccezionale. Sono proprio sexy!
Resto nuda ad aspettare che asciughino. Penso ai miei genitori. Che direbbero se mi vedessero intenta a diventare ogni giorno più donna? Loro che hanno fatto fatica ad avermi dopo due femmine. Mio padre voleva un maschio a tutti costi. È vero che tre anni dopo di me è nato Marco il mio fratellino. O fratellone visto che è più grande e grosso di me adesso. Comunque sia, sarei il primo maschio della famiglia! Evidentemente solo di nome. Il riflesso nello specchio dice proprio il contrario. Se non fosse per i miei piccoli attributi di troppo e per il mio petto piatto la figura riflessa sarebbe veramente quella di una donna. E mi piace!
Dedico molto tempo al trucco. Fondo tinta, mascara, eyeliner, ombretto, rossetto rosso fuoco e così via. Sono ancora un poco inesperta, in particolare nell'uso delle basi, ma il risultato è abbastanza soddisfacente. Mi guardo e non vi è più traccia di Valentino. Noto con piacere che quando sono curata somiglio molto a mia madre. La fronte, le sopraciglia, gli occhi, il naso e la bocca sono esattamente uguali ai suoi. Ho però il mento di mio padre e le guancie pienotte di mia nonna. Con il trucco riesco ad azzerare certe inesattezze, a smussare gli angoli e a rendere il mio viso molto gradevole. Allora divento veramente Valentina, una bella ragazza. Beh, non esageriamo, diciamo carina!
Devo decidere quale lingerie indossare. Vediamo un poco. Guardo qui, frugo là. Dopo un poco il letto è pieno di cosine molto graziose e sexy. Provo i corpetti, però troppo vistosi, e poi con il mio vestito da sera non vanno proprio.
Guardo i reggicalze. Questi si, no, meglio quelli. Ne provo diversi. Alla fine decido di indossare un reggicalze di pizzo nero che mi fa una taglia da vespa. È molto sexy. Le calze a riga posteriore sono abbinate. Opto per un tanga nero che indosserò sopra il reggicalze. Infatti penso proprio che questo ultimo rimarrà su di me con le calze e gli scarpini quando mi farò fare l’amore. Ed il solo pensiero mi elettrizza!
Devo fare qualcosa per i seni. Vorrei tanto averne dei miei. Per adesso devo accontentarmi delle mie tettine dritte dall’eccitazione e di un reggiseno con coppe per adolescenti che ho trovato in un negozio del centro. Mi ricordo ancora la faccia della commessa quando le ho detto che era per me!
Certo non ha fiatato quando ho pagato. Ma il suo sguardo sorpreso è stato uno spasso e mi sono promessa di ritornarci per fare qualche altro acquisto non appena le mie finanze me lo permetteranno.
Adesso ho un corpo femminile davvero. Ammiro il mio riflesso nello specchio. Sono proprio donna. Il mio cazzetto ben stretto nel tanga. Le mie coppe rinforzate che sembrano dei seni veri. Potrei anche andare per spiaggia!
Bando alle ciance. Sono le sei. Infilo una vestaglia e vado di fretta in cucina. Finisco di preparare la cena. Il pesce mi da un poco da fare ma ci siamo. Quindi avremo antipasto di mare, zuppa di pesce, branzino al forno, insalata mista, una abbondante macedonia ed un vino bianco che ho acquistato in promozione una settimana fa. L’abbiamo già assaggiato allora con dei saraghi. Penso che Edward lo apprezzerà anche stasera. Poi ho previsto uno spumante di qualità che dovrebbe darci la carica per il dopo cena!
Ritorno in camera e mi vesto. Il mio vestito è satinato, nero. Sposa perfettamente le mie forme. Le mie coppe danno risalto alla mia silhouette. La mia vita è strettissima e la parte inferiore che funge da gonna si libra nell’aria ad ogni movimento lasciando scoperte le mie cosce dove le stringhe del reggicalze appaiono e scompaiono in un gioco di seduzione che farà impazzire il mio amore.
Ho pochi gioielli. Due orecchini con delle clip. Non ho ancora i soldi per farmi perforare i lobi sapendo che dovrei poi acquistare gioielli in oro per evitare il rischio di infiammazioni o allergie. È bigiotteria, sono a forma di cuore. Faranno il loro effetto.
Una collana di finto corallo rosso. Un braccialetto abbinato sul polso destro. L’orologio da donna che Edward mi ha regalato due mesi fa. Era una promozione ma è stato molto carino da parte sua.
Ho due anelli d’argento che ho acquistato presso un gioielliere del centro. Li indosso. Uno a sinistra e uno a destra. Graziosi!
Mi lubrifico bene il buchino del culetto. Ormai è largo e sembra una figa ma preferisco andare sul sicuro!
Infine uno spruzzo di profumo dietro le orecchie (adoro Trésor di Lancôme) ed il gioco è fatto.
Aspetto il mio amore leggendo una rivista femminile. Cerco di rilassarmi ma in verità sono tutta in subbuglio.
Poco prima delle otto sento la chiave entrare nella serratura e la porta d’entrata spalancarsi. Il borsone giù sul pavimento, un poco di scoraggiamento nel gesto. Gli affari non sono andati molto bene neanche oggi penso io.
Mi alzo e vado ad accogliere Edward. Quando appaio nel corridoio la sua espressione di tristezza svanisce, rimane stupito, poi sorride, allarga le braccia, mi stringe a sé e mi bacia appassionatamente.
Io mi lascio trasportare da quel bacio intenso e saporito. Lui è sudato, io profumata ma il contrasto deciso mi eccita da morire.
La mia piccolina, mi dice, la mia ragazza. A cosa si deve che si è preparata ed è così elegante e sexy?
Amore! È il mio compleanno! Non te lo sei ricordato? Faccio il broncio. Lui mi guarda come uno orso smarrito.
Ho preparato una cena romantica e mi sono fatta bella per te. Ti piaccio?
Da impazzire, risponde lui. Ma io non ho alcun regalo, amore.
Lo guardo intensamente con i miei occhi verde smeraldo, sorrido e toccandogli la patta enorme – penso che tu abbia il più bel regalo che una ragazza speciale come me possa desiderare. Ride e mi bacia violentemente facendomi sentire tutta sua. Poi mi prende in braccio e, come fossi la sposa di casa, mi porta nel cucinotto dove ci aspetta la cena.
Mi chiede se può almeno farsi una doccia. Visto che non fredda niente,tanto meno la nostra passione, sorrido e rispondo ok.
Allora resto nella stanza a rifinire i preparativi e lo sento che prende una doccia veloce. Dopo un quarto d’ora appare in giacca e cravatta!
Ho pensato che un tocco di eleganza fosse necessario. Tu con un vestito da sera ed io in pantaloncini non andrebbe bene. Ho soltanto questo vestito ma sono un poco più presentabile e poi mi devo fare perdonare, no?
Sorrido. È una attenzione che apprezzo molto. Si avvicina. Mi fa il bacia mano! Io non resisto più e gli salto al collo. Lo bacio sulla bocca da innamorata e dietro le orecchie. Mi stringe a sé, si sofferma sul mio culetto in tiro. Sono già infoiata.
Ma la nostra cena? Chiede lui.
Oh, Mhm… certo caro. Che sciocca! Siediti amore. Mettiti comodo. Mi stacco malvolentieri da lui ma la cena viene ovviamente per prima.
Servo l’antipasto, come tutto il resto della cena e mangiamo a lume di candela. È proprio come l’avevo immaginato. Cenetta romantica. Parliamo di noi. Stiamo insieme da quattro mesi ormai. Sono la sua amante e la sua servetta. Mi colma d’amore e di sperma, che adoro tantissimo!
Verso le dieci di sera, Edward mi guarda negli occhi e mi dice che ha detto una bugia non appena arrivato.
Io diffidente. Bugia? Non ci siamo mai detto bugie che io sappia. Mi prendi in giro?
Un pochino dice lui. Volevo solo vedere come avresti reagito. In realtà non è vero che non ho un regalo. Anzi ne avrei forse anche due.
Sguardo sorpreso ed eccitato da parte mia. Sono tutta un fremito. Allora ti sei ricordato del mio compleanno?
Certo cara. Ne avevi parlato più volte. Mi ero appuntato la data e ho cercato di fare qualcosa di carino per te.
Non tengo più nella pelle dalla curiosità.
Lui con calma si alza e va a rovistare in un suo borsone. Prende una scatola. È senza fronzoli ma sembra una di quelle scatole di gioielliere!
Me lo porge e con un sorriso sommesso mi propone di aprirlo. Io prima ancora di vedere il contenuto mi alzo, mi siedo sulle sue cosce e lo bacio appassionatamente. Sei un amore, dico io.
Beh, dice lui. Prima apri poi vediamo se ti piace.
Edward mi ha regalato un anello d’oro! Non so come lo abbia acquistato. E non mi importa. È comunque bellissimo.
Bacio d’amore!
Prende l’anello e me lo mette al dito.
Mi sciolgo tutta e lo bacio di nuovo. Ci siamo fidanzati!
Effusioni e preliminari amorosi. Poi mentre sto per alzarmi per guidarlo nella nostra alcova mi ferma e mi chiede se non voglio sapere del mio secondo regalo.
Io con gli occhi spalancati. Un altro regalo?
Si cara. Solo che questo è meno tradizionale. Quello che hai al dito è romantico. Il secondo è molto più sexy, anzi molto kinky.
Ma che cosa intende? Lo guardo intensamente e cerco di capire. Invano.
Anche lui mi guarda intensamente e mi dice che il secondo regalo è qui sotto casa ma salirà solo se lo vorrò.
Io sono basita. Non capisco.
Allora mi svela le sue carte. Ti ricordi tre settimane fa quando hai fantasticato un rapporto a tre. Con me e con un altro uomo. Beh, ho pensato che sarebbe stato carino farti questo regalo. Ovviamente se tu sei d’accordo.
Io sono un poco turbata. È vero che gli ho fatto presente una mia fantasia sessuale che ho da due mesi a questa parte. Ma adesso che potrebbe diventare realtà ha un poco paura. Paura di perdere il mio uomo e la mia reputazione. Ma che dico? Quale reputazione? Fuori di qui sono marchiata come gay o come femminiello!
Insomma la reputazione mia personale. Resto però incantata, immersa nei miei pensieri fino a quando mi accorgo che Edward aspetta una risposta. E chi è? Chiedo io.
Mio cugino, risponde lui. Ho parlato di te solo a lui. È un ragazzo di famiglia. Ha cinque anni meno di me, ha studiato ingegneria nel mio paese. È educato, pulito, simpatico ed ha un attrezzo che potrebbe farti felice.
Hai parlato di me. E cosa gli hai detto?
Beh, che sei la mia ragazza, un poco particolare. Che sei molto bella, intelligente, passionale e romantica. Ho anche aggiunto che forse ti avrebbe fatto piacere fare l’amore con due uomini, magari ambedue neri. E visto che Samuel è ben fornito e sicuramente fidato, ho fatto la proposta. Ho fatto male?
Ci penso un poco, poi sorrido. No amore, probabilmente no. La mia era solo una fantasia ma visto che tu sei d’accordo. Anzi sei tu a proporlo, direi che va bene. Sono ansiosa di conoscere tuo cugino.
Lui sorride. Poi prende il cellulare. Ma prima di comporre il numero mi avverte. Attenzione Valentina, Samuel è soltanto il tuo secondo regalo di compleanno. Sono io il tuo uomo.
Io sorrido, divertita. Beh, lo spero ma dipende da te. Se poi lui è più bravo di te…
Sono il migliore! Dice lui. Non temo la sua concorrenza.
Vedremo, dico io con sguardo e tono da birichina.
Chiama suo cugino nella sua lingua. Non capisco cosa si dicono ma intuisco che ha riferito il mio consenso e dato indicazioni di come arrivare da noi.
Samuel è in bar qui vicino. Stava aspettando la mia chiamata. Sta arrivando, dice Edward.
Intanto sparecchio, mi lavo i denti e mi rifaccio il trucco. Stasera non lavo i piatti!
Chissà come sarà il cugino? Se anche lui è bravo a letto come Edward devo assolutamente conoscere tutta la famiglia! Mi sento ad un tratto un poco porcellina!
Edward ha appena aperto la porta. Mi affaccio e vedo entrare un gran maschione nero con i baffetti, atletico e sorridente. Indossa un completo ed una bella camicia. Si avvicina a me e mi stringe la mano. Ciao, sono Samuel.
Mhm… È molto carino!
Ciao, sono Valentina. Lui mi mangia con gli occhi. Lo sento molto in tiro. E a giudicare dalla sua patta, Edward aveva ragione. Chissà chi ce lo ha più grosso?
Intanto ci sediamo sul sofà. Io tra i due uomini. Samuel mi racconta tra l’altro che ha trovato lavoro come magazziniere presso una famosa azienda della città. Sono contenta per lui. Vorrei che anche il mio Edward facesse altrettanto. Ma vuole commerciare. E con questi tempi di crisi non è facile.
Beviamo un poco di tè. Samuel non beve alcolici. Mentre sorseggiamo la bevanda calda, Edward mi accarezza la coscia destra. Allora Samuel fa lo stesso a sinistra. Anche la sua mano è forte e vellutata nel tocco. Sono elettrizzata. Essere al centro di tanta attenzione è un vero spasso!
Bacio Edward poi vado a cercare il bacio di Samuel. Lo sento disponibile, passionale e forte. Prolunghiamo il bacio. Intanto Edward mi accarezza il culetto e mi bacia la nuca. Allungo le mani e da una parte coccolo il gonfiore di Edward di cui conosco ormai tutti i segreti. Dall’altra la mia manina si sofferma sulla patta di Samuel. Mhm…! Un bel pacco, bello sodo. Promettente!
Samuel mi chiede di ballare per lui. Io sorrido, cerco l’approvazione di Edward, che arriva con un cenno affermativo del viso, e mi alzo per meglio mostrarmi ai due maschioni. Sculetto mentre vado a mettere su un poco di musica House. Torno verso di loro vezzeggiando e mi metto a ballare. Mosse giuste, ancheggiamenti, vezzi ed ammiccamenti, sorrisi e bacini mandati ai miei uomini, gioco con le mie forme sul ritmo sincopato della musica. Mi incitano, fischiano in segno di approvazione. Edward mi chiede di spogliarmi. Sorrido.
Vado a spegnere di lettore CD. Anzi no. Cerco una musica lenta e sensuale. Trovo qualcosa di appropriato ed inizio il mio spogliarello. Mai fatto, improvviso anche se ricordo di avere visto qualcosa del genere in TV e in qualche film. Sono sicuramente un poco impacciata in alcuni passaggi ma loro sembrano comunque gradire. Soprattutto Samuel che non mi conosce. Via la mia gonna, via il tanga e via il reggiseno. Sciolgo i miei capelli ma non intendo togliermi tutta la biancheria. Resto con il reggicalze, con le calze e gli scarpini.
Quando Samuel mi vede nella parte bassa spalanca gli occhi da maschio alfa. Mi chiede di avvicinarmi. Si alza, mi prende la mano e mi fa girare su me stessa. Davanti al mio cazzetto flaccido di tre centimetri montato su due palline appena accennate, sorride e mi fa i complimenti. Sei molto piccola e molto carina. Mi piacciono i maschietti e i femminielli mini dotati ma tu li superi tutti. Mai visto niente di simile. Ho già conosciuto altri ragazzi e diversi transessuali ma mai ho avuto il piacere di toccare delle cosine così piccole! Così dicendo mi accarezza lì. Tocco delicato e forte. Fremito.
Edward è molto fortunato! Dice lui.
Io sono lusingata. Edward mi aveva già fatto elogi simili ma sentirli anche da parte di un altro uomo mi rende felicissima. Quelli che erano un cruccio per me stanno diventando una fonte di piacere immenso!
Poi si sofferma sui miei fianchi larghi e sul mio posteriore. Due protuberanze di carne generosa che non aspettano altro che di essere a disposizione dei due maschioni già eccitati.
Le loro mani mi accarezzano dolcemente i glutei e Edward va a cercare il mio buchino. Samuel invece mi bacia sulle aureole!
Lecca le miei tettine che si drizzano infoiate. Un vento di passione mi pervade. Edward si occupa sempre del mio culetto ma più raramente dei miei capezzoli. Samuel sembra invece avere un debole per loro. Vorrei tanto avere almeno un seno da adolescente da offrirgli!
Nel frattempo parto alla scoperta di Samuel. Accarezzo la sua patta e muoio dalla voglia di vedere il suo equipaggiamento.
Mi siedo di nuovo sul sofà ed invito i miei due maschioni a sedersi accanto a me. Di nuovo mi trovo tra i due. Edward divertito, gioca con le mie chiappe provocandomi delle ondate elettriche di piacere. Io intanto spoglio Samuel. Via la camicia, poi la maglietta. Anche lui è ben formato. Muscoli in evidenza. Gli chiedo se fa sport. Mi risponde che ha fatto calcio quando era più giovane. Adesso fa poco e niente. È piuttosto preso dal suo lavoro.
Certo che questi Nigeriani sono benedetti dalla natura! Senza essere particolarmente sportivi hanno dei fisici bestiali. Ed io fragile creatura bianca tra loro faccio sorridere. Beh, poi ci penso meglio e mi dico mentalmente che in fondo non devo mica competere con loro. Sono dei maschi veri ed io sono una femminuccia. Sono un loro complemento. Una creatura delicata che ha bisogno di attenzioni e di amore ma che è in grado di offrire loro molto piacere ed un pizzico di perversione.
Intanto che Edward si è spogliato ed mi appoggia contro la chiappa sinistra il suo membro adorato che ben conosco, ho tolto non senza fatica i pantaloni di Samuel. Si toglie le scarpe ed i calzini. Rimane con il boxer che lascia indovinare un gonfiore ben augurante tra le cosce.
Non reggo più. Sorrido, mi lecco le labbra per la foia e con le manine, delicatamente come fosse un pacco regalo, il mio secondo regalo di compleanno, estraggo un bel cazzone barlocco, nerissimo e profumato. La cosa che mi colpisce per primo è la sua cappella. Mentre Edward ha una grossa cappella rosastra che contrasta con la sua pelle nera, Samuel ha una cappella appena più piccola ma nerissima. Le dimensioni via via che gioco con il suo cose si manifestano. Mentre tengo per mano il nuovo giocatolo del piacere con la mano destra vado ad afferrare con la sinistra il giocatolo di Edward. Li tengo entrambi ed il paragone è facile. Samuel è più sottile di Edward, ma è anche più lungo. Ho misurato il mio amore. So che il suo pene è lungo 24, 5 cm. Ad occhio stimo che Samuel ha almeno tre cm di più di lunghezza. È una bella e lunga sventola!
So anche che giocherellando con i miei regali non faccio altro che accendere di passione ulteriormente i miei due amanti.
Mi stringono insieme. Mi accarezzano ovunque, capezzoli, culo, cosce, cazzino, mi stringono la vita, mi baciano sulla bocca, nel collo. È una profusione di mani che mi sento addosso. Mi lascio fare e restituisco i baci a più non posso, segando lentamente e dolcemente i due cazzoni.
Poi decido di passare al contrattacco. Li bacio io adesso. Li accarezzo e gioco con maggiore decisione con i loro membri quasi in tiro. Poi, mentre Edward infila il suo membro nel mio culetto con la naturalezza dell’amante che ben mi conosce, inizio a praticare una fellatio a Samuel. Edward è dolcissimo quando inserisce il suo cosone nella mia fighetta posteriore. Io aspiro l’aria, faccio un bel respiro ed il profumo di sesso di Samuel mi fa girare la testa. È lungo e duro. Lo bacio, lo lecco dalla base al glande. Qualche goccia del suo liquido pre-seminale mi va sulla lingua. Gusto con piacere il suo sapore. Diverso rispetto a quello di Edward ma buonissimo comunque. Edward, di traverso dietro di me, mi pistona l’ano senza fretta ed io inizio a succhiare Samuel giocando con le sue palle. È veramente bello! Prendere due peni alla volta è una cosa che mi piace subito! Più bello anche che nella mia fantasia!
Edward diventa sempre più insistente e mi sgroppa come una bagascia. Mi tiene per i fianchi o mi sorregge la gamba in alto così, più facilmente, infila ritmicamente il suo grosso pene nel mio culo che inizia a sbrodolare succhi profumati. Intanto Samuel mi pistona la boccuccia. Le mie labbra sono per lui come una figa adesso. E senza ritegno mi lascio scopare da entrambi i lati. Una pura goduria!
Andiamo avanti così per circa un quarto d’ora. So della resistenza di Edward ma Samuel non pare da meno. La mia fellatio sembra averlo eccitato ma non lo sento pronto a venire. Chiede a suo cugino se mi può scopare. Edward gli risponde di sì ma solo se userà il preservativo.
La loro piccola conversazione che mi riguarda molto mi stimola un sacco. Fanno di me quello che vogliono. Si accordano su come scoparmi senza interpellarmi, come se non avessi niente da dire e... tutto da prendere! La cosa mi eccita da morire e comunque mi fido di loro.
Samuel si stacca un attimo da me per prendere un preservativo nella tasca della sua giacca. Quando ritorna da me chiedo a Edward di rallentare il passo e a Samuel di lasciarmi fare. Adoro infilare i preservativi sui grossi peni. Con Edward non è più necessario ma il tocco mi manca. Quindi adesso gusto il piacere di armare l’asta di Samuel. Il preservativo è extralarge anche se non extralong. Non riesco a coprire tutta la superficie del suo membro. Comunque sia è protetto ed io anche.
Decidiamo di cambiare posizione. Mi sdraio sul sofa e Samuel si presenta davanti a me. Alza leggermente le mie gambe, poi allargando le mie chiappe inserisce senza difficoltà il suo lungo pene nel mio ano. Certo che la scopata di Edward mi ha allargata e lubrificata bene ma resto sorpresa di ritrovarmi il culetto contro le sue palle!. È entrato così facilmente!
Inizia a stantuffarmi con calma mentre sego il mio Edward. Poi accelera il passo ed io mi lascio andare a succhiare la cappella del mio amore. Mugolo di piacere a più non posso e sento il profumo di sesso pervadere la stanza.
Dopo dieci minuti circa, il ritmo diventa così intenso, così bestiale che non riesco a trattenermi ed il mio cazzetto mezzo moscio lascia schizzare debolmente un rivolo di sperma sul mio ventre. L’orgasmo anale è così intenso che urlo il mio piacere a tutto il palazzo. Non m’importa delle conseguenze. È troppo bello!
I miei spasmi sessuali non si placano però. Mi avvolgo sull’asta di Samuel come una anguilla perché lui continua a pistonarmi il culo senza pietà. Per vendetta mi accanisco sul pene di Edward. Lo lecco, lo succhio, lo bacio, lo risucchio in un crescendo di frenesia. È a questo punto che lo sento pronto ad eruttare. Sono infoiata. Insisto, ancora e ancora, per poi portarlo all’orgasmo e senza freno mi inonda la bocca del suo sperma dolcissimo. Bevo e bevo ancora da quella sua fontana pulsante. Eiacula più volte, tante volte come sempre ed è un piacere immenso.
Ma ecco che Samuel ci raggiunge e tira fuori il suo manganello carnoso, sfila il preservativo, e segandolo appena mi schizza un gran fiotto di sperma sul ventre e sulle tettine. Sorrido felice. Altri fiotti più deboli e ormai ho una grande quantità di seme profumato su di me che mi adopero a spargere ovunque sul mio corpo.
I miei due maschioni mi fanno i complimenti che ricambio sorridendo all’uno e all’altro. Ho preso i loro membri che si ammosciano ognuno in una manina. È una delizia. Samuel mi bacia sulla guancia. Edward mi bacia invece sulla bocca da innamorato ed io sono uno stato di goduria incredibile.
Ci sediamo sul sofà. Carezze e bacini, ci coccoliamo a vicenda. Samuel mi dice che è stato bellissimo. Mi chiede se ho gradito.
Sorrido , gli rispondo di sì ma aggiungo che siamo appena all’inizio e che tra un poco spero di raddoppiare. Voglio provare altre posizioni in cui fare divertire i miei omoni.
Hanno sete. Mi alzo e sculettando bene vado verso la cucina. Cammino come una puttana sui miei scarpini tacco 8. So che mi stanno guardando e so anche che il reggicalze e le calze che indosso li faranno arrapare di nuovo.
Apro il frigorifero, mi abbasso mostrando bene il culetto. Afferro una bottiglia di succo di frutta che poso sul tavolo. Poi mi rialzo e, facendo una piroetta, vado a prendere dei bicchieri ed un vassoio in alto nella credenza.
Infine, come una brava servetta, pongo la bottiglia di succo di frutta e i bicchieri sul vassoio, faccio un bel sorriso e mi avvicino ai due maschioni miei adorati.
Loro sorridono. Samuel è estasiato. Mi fa i complimenti di nuovo. Ringrazio e li servo. Mi servo da ultima e mi siedo tra loro.
Parliamo un poco. Apprendo che Samuel si è appena lasciato con la sua ragazza. Lei ha trovato uno che lo vuole sposare.
Io ero incerto, dice lui. Non è per me ancora tempo. Voglio ancora divertirmi e poi forse non era la donna giusta. Chissà?
Io mi chiedo se sono la donna giusta per Edward ma non dico niente. So di essere una ragazza “particolare” e una zoccola. Ma so anche di essere innamorata di lui perdutamente. Penso che lui mi voglia bene. Ma non sono sicura che mi ami come lo amo io.
Andiamo avanti a parlare di qualche amenità. Confermo a Samuel che adoro indossare lingerie di vario genere. Vorrei anche potere diventare sempre più donna ma non è facile. Ci sono dei costi che non possiamo affrontare. Lui concorda anche se mi dice che è un vero peccato perché con piccoli ritocchi sarei una bellissima ragazza.
Arrossisco e ringrazio. Edward interviene e tiene a precisare che vorrebbe che avessi un bel seno e una capigliatura meglio curata. Per il resto non vede ritocchi da fare e soprattutto non vuole assolutamente che pensi a cambiare sesso. Samuel gli da immediatamente ragione. Le mie cosine tra le cosce sono un amore, una cosa così rara. Io sorrido e accetto il verdetto.
Comunque sia ragazzi, dico io, non avevo per adesso pensato ad un cambiamento così drastico. Ma, visto che siete concordi nel preferirmi femminella con il cazzetto, restano lì come sono. Invece con il tempo voglio assolutamente avere un bel seno.
Bello sì, dice Edward, ma non troppo grosso.
Concordo, aggiunge Samuel. Un seno da adolescente e niente più. Forse bastano degli ormoni ben dosati. Una protesi al silicone non ti starebbe bene.
Io obietto che mi piacerebbe avere un bel seno prosperoso. Ma in fondo per adesso parliamo di fantasie. Non ho i soldi per pensarci. Forse però è tempo che mi informi per iniziare una cura ormonale.
Tutti questi discorsi ci eccitano a vicenda e vedo con piacere andare in tiro i mie due maschioni. Sono proprio belli ed invitanti. Allora mi alzo e li invito a fare altrettanto. Sorrido con uno sguardo da sbarazzina. Con le mani afferro le due aste e mi dirigo verso la camera da letto. Loro mi seguono di lato accarezzandomi le chiappette.
Li abbandono un attimo, il tempo di salire sul letto. Poi li invito a raggiungermi. Mi baciano e mi accarezzano ovunque. Mi sento fremere di piacere e gioco con i loro due cosoni ormai completamente in tiro.
Come mi volete prendere? Chiedo io con falsa innocenza.
Samuel mi vuole scopare per primo e a pecorina. Edward è d’accordo e si posiziona davanti a me.
L’intento è chiaro. Mi metto a quattro zampe, arcuando bene la schiena per mostrare con dovizia di perversione il mio culo al cuginetto. Non si fa pregare. Avanza, mi prende per i fianchi e mi penetra agevolmente. Un poco, poi di più, infine con un colpo di reni mi impala a dovere e sento i suoi testicoli sbattere contro di me.
Wow! In questa posizione avverto di più tutta la sua lunghezza. Mi entra in pancia. Lo sento sbattere dentro di me quasi all’altezza dello sterno!
Devo riprendere fiato. Poi lui inizia lentamente a stantuffarmi ed io a mugolare. Edward, geloso forse, mi invita a non dimenticarlo. Alzo gli occhi e sorrido, poi con la manina guido il suo grosso membro tra le mie labbra. Lo bacio, poi inizio a leccarlo. Samuel mi sgroppa su un buon ritmo ed io succhio il membro del mio amore.
Quando la frenesia pervade Samuel, mi monta come un toro. Mi sbatte ad una velocità che mi fa girare la testa. Succhio Edward con difficoltà. È una furia!
Edward gioca con le miei tettine mentre si fa succhiare il cazzone e leccare le grosse palle sue adorate.
Samuel è un bravo scopatore. Troppo irruento forse. Mi fa vibrare ma mi sbatte di nuovo come una bagascia. Mi piace tanto ma non ha ritegno e dopo un quarto d’ora non sa trattenersi. È ancora in parte inesperto.
Io mi godo il momento comunque. È stata tanta l’eccitazione che solo quando erutta mi accorgo che non ha indossato il suo cappottino di lattice!
Eiacula in me, mi riempie le viscere del suo seme. È una sensazione bellissima, il suo sperma caldo in me, ma sono nervosissima. Sono una zoccolina ma non voglio malattie!
Samuel si accorge della mia preoccupazione. Mi chiede scusa tra un rantolo di piacere e l’alto. È molto dispiaciuto. Troppa era la voglia però. Si scusa tanto anche per essere venuto così presto. Io lo scuso ma spero bene che sia sano.
Lo è, dice Edward, ma sarebbe stato meglio che tu non avessi eiaculato nel suo ano. Quello è compito mio. È la mia donna. Non ti devi permettere. E si arrabbia.
Sento la tensione salire. Oddio, stanno litigando per me. È pericoloso ma così eccitante! Solo che le loro voci si fanno sentire troppo. Li invito a calmarsi.
Certo fanno paura. Edward è più grosso ma Samuel ad occhio e croce è più veloce. Non so chi vincerebbe.
Mi metto tra loro. Cerco di tranquillizzarli. Ricordo loro che è il mio compleanno. Che abbiamo iniziato bene. Non sciupiamo questo momento e, per favore, usate la vostra virilità per colmarmi di gioia.
Mi guardano, si guardano, sembrano più tranquilli adesso.
È giusto. dice Edward, scusa Samuel.
No, risponde Samuel, scusa tu. Ho sbagliato io. Se vuoi me ne vado.
Eh no, rispondo io. Tu sei il mio regalo stasera e decido io se vai via oppure no.
Edward concorda. Si, è giusto, decide Valentina.
Io la mia decisione l’ho già presa. Samuel resterà da noi. Li bacio entrambi.
Si abbracciano come due fratelli e rincominciamo a fare sesso. Meno male!
Mentre Samuel si riposa un poco Edward prende il suo posto dietro di me ed inizia a scoparmi a pecorina pure lui. Non si preoccupa dello sperma del cugino. Sembra volere sopraffarlo anche in questo.
Guarda come si fa, cuginetto! Esclama Edward.
Mi stantuffa con calma poi accelera il passo, poi rallenta e inizia a baciarmi dietro la nuca. Dopo riprende il suo ritmo forsennato per poi rallentare e riprenderlo di nuovo.
È un alternarsi di sesso bestiale e di amore dolcissimo. Mi fa impazzire e mugolo di piacer a più non posso. Sono in balia dei suoi istinti. Sottomessa, remissiva, dolcemente depravata. Accompagno con i fianchi i suoi movimenti. Mando indietro il culo per meglio prenderlo in me.
Samuel ci guarda e sembra davvero imparare. Io sono ben felice di essere la cavia di questa lezione di sesso!
Edward è instancabile lo so. Mi scopa per una quarantina di minuti così, cambiando ritmo e giocando con il mio corpo e con le mie sensazioni.
Sono tutta un fremito di piacere. Urlo goduria a pieni polmoni. Rivoli di succhi profumati colano sulle mie palline e lungo le mie cosce.
Vedo Samuel eccitarsi di nuovo e lo voglio prendere in bocca. Lui si avvicina e mi presenta l’asta. L’afferro con la manina destra. Le mie unghie rosso fuoco sul suo membro sono molto sexy. Lo sego un poco poi lo prendo in bocca. Segue una fellatio discontinua dettata dal ritmo sincopato di Edward.
Doppia goduria. Se non avessi l’arnese di Samuel infilato in gola mi sentirebbe tutto il palazzo!
Ancora qualche minuto e sento Edward andare in tensione. È pronto ad eruttare. Mando indietro le mie chiappe e stringo bene lo sfintere per favorire la sua eiaculazione.
Qualche altra spinta e lo sento inondarmi le viscere. Si agita tutto, va ancora in tensione, erutta più volte e sono sicuro che mi insemina a più non posso per rendere manifesto a Samuel che sono sua, solo sua. Il suo seme più abbondante per sopraffare quello del cugino.
Beh, io non mi lamento. Mi piace più questa competizione di quella accennata prima. Odio la violenza sotto tutte le forme. Meglio l’amore e meglio il sesso!
Samuel non si arrende facilmente però e con mia sorpresa mi lascia andare in gola ed in bocca fiotti e fiotti del suo sperma caldo e dolcissimo. Sono estasiata e bevo con gusto inebriandomi di pura carnalità.
Rotolo sul lato e guardo i miei due amanti. Si sono scornati ma io ho goduto tanto. Non sono venuta ma la loro soddisfazione è il mio piacere più grande. Sono felice che si siano riappacificati anche se ognuno cerca di mettersi in evidenza. Ed io ne approfitto.
Li invito a sdraiarsi accanto a me. Ubbidiscono sorridendo. Ci coccoliamo a vicenda e facciamo un riposino.
Mi sono addormentata e anche loro sembra. Quando mi sveglio stanno ancora riposando. Sono bellissimi tutti e due. Inizio a fantasticare una storia a tre. So che non sarà possibile perché Edward è generoso ma anche possessivo. Ho scoperto che è geloso. Questo vuole forse dire che mi ama?
Spero proprio di sì. Certo che averli tutti e due nel mio letto non sarebbe male. Edward mi colma di sesso e di amore ma Samuel è un complemento non da poco. E mi piacerebbe che imparasse certe finezze dal suo cugino maggiore. Io sarei prontissima a servire da cavia!
Senza svegliarli vado in bagno. Avrei voglia di fare una doccia ma il profumo di sesso e di sperma che ho su di me è troppo inebriante e poi spero che i miei due maschioni abbiano ancora energie!
Mi siedo sul gabinetto ed inizio a urinare. Da quando sto con Edward non faccio più la pipì in piedi. Faccio come fanno le donne e per me è diventato un gesto naturale.
Mi alzo, mi guardo allo specchio. Sono un disastro!
Mi acconcio di nuovo i capelli e mi rifaccio il trucco. Sto per finire quando sento Edward che mi chiama.
Valentina, Valentina dove sei?
Qui amore, sto arrivando. Esco dal bagno ed entro in camera. Edward è seduto sul letto. Samuel si è appena svegliato.
Ci vai a prendere da bere per favore. Ho una sete terribile. Mi chiede Edward.
Subito amore. Cosa prendo?
Acqua. Solo acqua. E tu Samuel cosa prendi?
Un bicchiere di coca se ce l’hai.
Arrivo subito, cari. E mi incammino verso la cucina. Prendo anche il succo di frutta di prima e porto il tutto in camera. Edward mi bacia sulla bocca e mi dice che ha una voglia pazza di me. Io ricambio e gli dico che lo prendo sulla parola.
Samuel torna dal bagno e mi bacia sulla guancia. Allora? Dice lui, vi va di passare al secondo tempo.
Amorevole sfrontato!
Beviamo un poco poi di nuovo coccole e carezze, baci e pizzicotti nelle parti intime. Sono di nuovo infoiata.
Edward di sdraia sul letto e mi chiede di raggiungerlo. So cosa vuole. Mi metto a cavalcioni su lui e mi lascio impalare. Il mio culo è ancora bagnato e lui mi penetra senza difficoltà. Ritrova il suo posto naturale in me
È una sensazione bellissima! Con la pecorina è una delle mie a posizioni preferite. Edward mi coccola le chiappe con le sue grandi mani ed inizio a danzare su di lui. La danza dell’amore, la danza della copulazione. Certo non avremo mai figli ma in compenso sono sempre disponibile per lui.
Avere dei figli? Ma come mi è venuta in mente una cosa simile? Sentirsi donna ok ma cosa è questo bisogno di maternità? Una follia del momento penso io. La foia mi fa perdere le staffe!
Sorrido e mi lascio alle spalle questo stupido pensiero per concentrarmi su Edward, sul suo piacere… e su quello di Samuel che si è posizionato in piedi sulla mia destra e mi offre il suo lungo pene da succhiare!
Allora riprendo la danza delle mie chiappette e succhio a più non posso Samuel che rantola di piacere. Mhmm... penso io, il piacere è tutto mio!
Alterno il ritmo, più forte, più lento. Giù sull'asta di Edward che mi sale in pancia. E poi giù su quella del cugino che mi si infila fino in gola. Doppia penetrazione. Doppia delizia!
Andiamo avanti così per un bel poco. Venti minuti forse. Ho il culetto che è tutto un brodo.
Chiedo a Edward se Samuel può prendere il suo posto. Accetta ma a patto che indossi un preservativo. Non vuole un incidente come il precedente.
Certo amore! Rispondo io. Vedrai che questa volta tutto andrà bene, non è vero Samuel caro?
Ma certo Valentina. Scusa ancora per prima. Scende dal letto. Mentre Edward mi pistona l'ano senza remissione vedo Samuel allontanarsi verso il salottino.
Guarda Samuel che trovi dei preservativi anche nel cassetto del comò. Il primo in alto, dico io.
Si ferma. Sorride e mi ringrazia. Rovista nel cassetto e tira fuori un pacchetto di preservativi. Sta per prenderne uno.
Alt! Dico io. Vieni qui bello. Mi piace un sacco calzare il guanto ai grossi peni come il tuo!
Ubbidiente e felice risale sul letto e mentre Edward mi stantuffa e danzo ancora lentamente su di lui, afferro un preservativo, strappo l’involucro e lo piazzo con soddisfazione sull'asta lunga di Samuel che è eccitatissimo.
Una volta armato, mi alzo lentamente. Sento il grosso membro di Edward scivolare fuori di me. Il mio culo è improvvisamente vuoto, largo, colante di umori.
Samuel si posiziona sotto di me e girandomi mi lascio impalare dal suo lungo pene. Gli volto le spalle, mani e piedi sui suoi lati ed inizio a dimenarmi sul suo cosone. Lo sento scivolare agevolmente in me ma anche arrivare più in profondità.
Edward mi guarda divertito mentre vado su e giù freneticamente sull'asta che mi entra in pancia. Il mio cazzetto e le mie palline sbattono su e giù impotenti, segnando involontariamente il ritmo forsennato della nostra copulazione.
Samuel mi tiene per i fianchi ed accompagna i miei movimenti.
Una volta che abbiamo preso il via, Edward si avvicina a me e mi offre il suo enorme membro da succhiare. Oh, adoro anche questa posizione!
Meno male che il glande di Edward mi pervade la boccuccia. Ancora una volta finirei per allarmare il palazzo!
Salto, danzo, succhio, mi faccio sbattere a dovere. Sono proprio una zoccola! E mi piace tanto!
Samuel e Edward mi incitano. Dapprima unilateralmente, poi a l'unisono ed io, che di nuovo sono tutta un brodo, mi eccito oltremisura.
Il ritmo è così intenso, così forte la sollecitazione della mia prostata e della mia boccuccia che non reggo più. Sussulto una volta, due, tre e lancio fiotti di sperma a destra e a manca dal mio cazzetto barlocco. Questa volta lancio un rantolo di piacere intenso che sveglierebbe un morto. Sussulto ancora e mi accascio un attimo su Samuel.
Perdo di bocca il mio Edward. Mi avvinghio come una anguilla sul corpo del cugino. Lui mi pinza e mi titilla i capezzoli. Il mio piacere viene così prolungato per un tempo lunghissimo.
Mi riprendo un poco. I miei morosi sono però ancora in tiro. Eccome!
Io sono venuta ma loro no. So di dovere provvedere anche al loro piacere. E poi adesso il mio cazzetto è proprio spento e adoro fare l'amore quando il mio pene è completamente flaccido e quasi insensibile. Aumenta la mia remissività e provo un godimento particolare a concedermi così.
Edward mi solleva di peso. Il pene di Samuel mi scivola lungamente via dal culetto. Poi mi ritrovo sistemata sul lato destro. Edward mi si mette dietro e mi impala facilmente sbattendo i suoi coglioni contro di me.
Prende il suo ritmo. Mi bacia sul collo, gioca con i mie capezzoli. Cerco con le labbra la sua bocca che trovo finalmente e mi lascio sbattere di traverso.
Però neanche Samuel è sazio. Si avvicina e togliendosi il preservativo mi offre il suo pene da leccare. Mi adopero con applicazione e sentimento!
La nostra copulazione va avanti così ancora a lungo. Sono due maschiacci instancabili e Samuel ha presto imparato a prolungare il suo ed il mio piacere.
In un attimo di calma relativa guardo l'orologio a muro. Sono le quattro e dieci del mattino! Siamo in batteria dalle dieci e mezza di sera circa. E' pur vero che abbiamo dormito una mezz'oretta, ma insomma è comunque una bella performance!
Mi faccio sbattere ancora e ancora, succhio e lecco a più non posso poi finalmente avverto il sussulto del piacere di Edward. So che non manca più tanto. Si irrigidisce una volta, due, tre e tutte le volte avverto i suoi fiotti di sperma depositarsi in me. Stringo l'asta con lo sfintere per meglio prolungare il piacere e le mie terminazioni nervose fanno risalire pura goduria nella mia testa. Sono in estasi!
Mi accascio sul letto stremata. Samuel sa che dovrà concludere da solo e si masturba proprio di fronte a me. Sorrido ed apro la bocca per lui. Edward mi stringe forte a sé mentre Samuel erutta il suo seme biancastro profumato in grande quantità. È buono e ne bevo quanto più possibile.
Mi calmo un poco ma mentre Edward mi bacia tra le gambe, succhio il pene di Samuel per ripulirlo a dovere. Poi lasciva e zoccola come non mai vado a cercare il membro di Edward e faccio altrettanto.
Una pura delizia!
Qualche istante dopo siamo sdraiati insieme nel letto. Io tra loro. Qualche coccola. Samuel mi dice che sarebbe meglio andasse via. Io chiedo a Edward se può rimanere. Lui risponde di sì.
Allora Samuel mi dice che accetta ma che alle otto dovrà comunque alzarsi. Deve arrivare al lavoro alle nove.
Bene amore, carico la sveglia. Siete stati fantastici ragazzi, dico io. Grazie di cuore, è stato il più bel compleanno della mia vita!

fine del secondo capitolo.


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10/09/2012 17:34

JULIA

STRONZATE, MERITI 1 SOLO PER AVER CONSUMATO LA TASTIERA DEL PC

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